Forte Campolongo

Forte Campolongo (Invernale)

Bella escursione di 7 chilometri a carattere invernale che permette di visitare il forte Campolongo, ubicato nell’altopiano di Asiago. Esso fu utilizzato dai soldati durante gli anni della Grande Guerra.

Parcheggio

Da Asiago prendiamo la strada che va a Roana e a Mezzaselva e quindi seguiamo le indicazioni turisiche/stradali per Campolongo.

Secondo la documentazione ufficiale l’escursione dovrebbe cominciare da Spiazzo Garibaldi (1455 metri s.l.m.), tuttavia per ragioni pratiche dettate dal periodo decidiamo di lasciare la macchina più avanti al rifugio Campolongo (1546 metri s.l.m) e di scendere per la strada asfaltata per 1,7 chilometri fino a all’inizio del sentiero 810.

Percorso

Iniziamo quindi la salita su una mulattiera nascosta dal bosco e la percorriamo fino al raggiungimento del Forte Campolongo (1720 metri s.l.m.). Malgrado gli alberi che nascondono la visuale, arrivati in quota è facile deviare leggermente dal percorso per ammirare le bellissime viste panoramiche.

Arrivati al forte facciamo una pausa e ne approfittiamo per muoverci all’interno della struttura agibile e ristrutturata per osservare l’edificio, il panorama e le montagne limitrofe ben visibili.

Il forte Campolongo, costruito tra gli anni 1908 e 1912 sul ciglione di una parete rocciosa strapiombante sulla Val d’Astico, è situato sulla sommità dell’omonimo monte, a quota 1720, in territorio comunale di Rotzo, alle pendici occidentali di dell’Altopiano dei Setti Comuni.

Assieme ai vicini Forti Corbin e Verena, da cui dista rispettivamente 6 e 5 Km in linea d’aria,  faceva parte dello sbarramento Agno-Assa, III Settore-Asiago e costituiva una delle più moderne e importanti realizzazioni dell’ingegneria militare italiana. Considerato dai vertici militari un pilastro fondamentale nella sistemazione difensiva di questo delicatissimo settore del confine italo-austriaco, Forte Campolongo fu la più diretta risposta italiana alla linea delle fortificazione austriache.

Armato con 4 moderni cannoni da 149 mm A (Acciaio) in cupole girevoli corazzate da 18 cm di spessore e da 4 vecchi cannoni su affusto rigido da 75 mm B (Bronzo), che assieme a 4 mitragliatrici in opere minori adiacenti costituivano la difesa ravvicinata, il forte, considerata la sua posizione, si trovava ad operare sia verso Luserna e le postazioni del Viaz e Oberwiesen, che verso la Val d’Astico. Per questo disponeva di un osservatorio in cupola.

L’opera blindata rivela ancor oggi le sue forme essenziali, dal vasto fossato che la circonda frontalmente all’entrata in galleria, dalle cisterne di acqua potabile all’edificio principale dalla cui copertura si possono osservare i pozzi delle cupole corazzate. I resti visibili delle caserme e dei depositi si trovano direttamente sulla parete rocciosa prospiciente la Val d’Astico, completamente fuori tiro; erano collegati all’opera centrale per mezzo di una postierla nella quale c’erano anche la polveriera ed il laboratorio. L’opera principale del Forte, costituita da due piani fuori terra e un piano interrato, fu realizzata in calcestruzzo armato. Il volume fu parzialmente scavato nella roccia.

Forte Campolongo, sotto tiro di un mortaio austroungarico da 305 mm piazzato sulla dorsale di Cost’Alta (Millegrobbe), dal luglio nel 1915, a due mesi quindi dall’inizio del conflitto, perse quasi tutta la sua capacità di fuoco causa i gravi danneggiamenti subiti. Nel maggio successivo, di fronte all’Offensiva imperiale di Primavera, battuto dai colpi di un mortaio Skoda da 381 mm – il famoso Barbara – che dall’Altopiano di Lavarone assieme al potente mortaio da 420 mm di malga Laghetto batteva le linee italiane, il Forte venne praticamente distrutto.

Dal 22 maggio 2016, terminato l’ultimo tentativo di difesa della Brigata Ivrea intorno al Costesin, Forte Campolongo, abbandonato dall’Esercito Italiano, sarà occupato dalle fanterie austroungariche che vi rimasero fino al termine del conflitto.

(Cartello all’ingresso del Forte)

Successivamente proseguiamo la nostra escursione dirigendoci verso la Caverna del Sieson (1580 metri s.l.m.) per un sentiero che da ora in avanti e fino al parcheggio sarà piuttosto stretto. Tale caverna è profonda 96 metri ed ha uno sviluppo spaziale di 205 metri.

Profonda e larga caverna, che scende poi a forma di pozzo, nel cui fondo c’è ghiaccio tutto l’anno, quantunque se ne cavi continuamente e negli anni asciutti se ne estragga tanto da abbeverare gli animali delle malghe vicine. E’ la più bella delle varie simili caverne che si trovano su questi monti.

(O. Brentari, 1885)

L’escursione termina con l’arrivo al rifugio.

Annotazioni

La neve presente non è molta (specie all’inizio del sentiero 810) e non richiede l’utilizzo delle ciaspole.

Galleria

Traccia GPS

 

Escursione del 2 gennaio 2015

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